MARTEDÍ 24 SETTEMBRE

Fact 1.2
ore  9.00 – 13.00 – Tutto a posto! L’archivio regala: scie luminose, fuochi fatui, improvvisi bagliori
[Politecnico di Milano Sede Territoriale di Mantova – Cortile del Pozzo]
Spettacolo per le Scuole – a cura di Teatro Magro, Zero Beat e Charta vedi fact 1.1


Fact 5
ore 17.00-19.00 Aprire la cultura, conoscenze liberate e archivi oscuri
[Santagnese10 officina creativa]

a cura di cheFare

15 anni fa producevamo dati perché siamo umani, oggi siamo umani perché produciamo dati. Viviamo attraverso frammenti di conoscenza digitali e analogici che pervadono la nostra vita, e oggi più che mai siamo chiamati a ripensare i modi e gli strumenti per custodirli, conservarli e valorizzarli. Questo incontro riunisce attorno a un tavolo tre organizzazioni che stanno reinterpretando in modo radicale la governance delle informazioni.

Intervengono:

Francesca De Chiara – ricercatrice Fondazione Bruno Kessler
Lorenzo Losa – Presidente Wikimedia Italia 
Luigi Benedetto Compagnoni – Direttore Archivio di Stato di Milano

Modera Federico Nejrotti, responsabile della comunicazione cheFare


Fact 6
ore 19.15-20.30Radici ancestrali: da Virgilio ai giorni nostri in un bicchiere di lambrusco Mantovano delle terre del Vicariato di Quistello
[Santagnese10 officina creativa]

Viaggio alla riscoperta della tradizione vitivinicola dell’Oltrepò mantovano. Una storia che origina dagli insediamenti etruschi e dalla “vitis labrusca” descritta da Virgilio, passando per Matilde di Canossa e i monaci dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, sino ad arrivare alla riscoperta del vitigno Grappello Ruberti, dovuta a Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura.

Racconto e degustazione con la Cantina sociale di Quistello (MN)


Fact 1.3
ore 21.30-22.30 – Tutto a posto! L’archivio regala: scie luminose, fuochi fatui, improvvisi bagliori
[Politecnico di Milano Sede Territoriale di Mantova – Cortile del Pozzo]

Spettacolo per parlare di archivi e non solo a cura di Teatro Magro, Zero Beat e Charta

È nelle classificazioni che la vita rivela il suo struggente balenio, nei protocolli che cercano di catalogarla e ne pongono in tal modo in evidenza l’irriducibile residuo di mistero e di incanto. La vita è altrove, certo. Eppure molte vite, tutte le vite passano per gli archivi. E tutte le vite hanno una storia ma poche vengono scritte. Chi si ricorderà di chi ricorda? Gli archivi sono allora racconti di vite vissute, interpretazioni di realtà, antidoto alla morte, all’abrasione dello specchio del tempo. Archivi di stato. Archivi di uno stato. Uno stato d’essere. Uno stato d’avere. D’avere cose come presenti. Bricioline. Non devono cadere. Bisogna raccoglierle per bene, metterle in un barattolo e sigillarlo con cura. Trattarlo con i guanti e togliere la polvere. Poi riporlo.

INGRESSO GRATUITO