Come posso cambiare io perché non cambi il clima? Il 30 settembre a Fatticult

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Sapevate che Venezia, Ravenna, Ferrara e Aquileia potrebbero venire sommerse a causa dei cambiamenti climatici? Vi siete mai chiesti quali effetti avranno i cambiamenti climatici su Mantova?
Solo in Italia sono circa 30.000 i siti culturali a rischio alluvione e circa 14.000 quelli in pericolo per l’intensificarsi degli eventi idrogeologici. Per questo vogliamo esplorare le connessioni tra clima e cultura, analizzando gli effetti dei cambiamenti climatici sul patrimonio storico e sul nostro futuro, dando voce anche all’arte che vuole salvare il pianeta.
Un evento in collaborazione con l’assessorato all’ambiente del Comune di Mantova nell’ambito del progetto C-Change per l’abbattimento delle emissioni di CO2 da parte del mondo culturale.
Alla settima edizione di Fatticult ne parleranno MERCOLEDI’ 30 SETTEMBRE (Tempio di San Sebastiano dalle ore 9.45 alle 12.30)Roberta Marchioro (settore Ambiente, Comune di Mantova), Giorgio Carlo Schultze (esperto di energie rinnovabili), Luciano Canova (economista e divulgatore scientifico), Elisa Palazzi (ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima CNR – ISAC) e ANDRECO (Andrea Conta – artista e ingegnere ambientale).
Abbiamo voluto mettere insieme più punti di vista, diverse esperienze e sensibilità attorno allo stesso tema per dimostrare che il clima è e deve essere prioritario, di centrale importanza e impatto per le amministrazioni, per la scienza, per l’insegnamento, per l’economia tanto quanto per la cultura e l’arte, che hanno il ruolo indispensabile di veicolarne l’urgenza. 
ANDRECO

 

Come posso cambiare io per non cambiare il clima?

C-Change è un progetto europeo che vuole ridurre l’impatto ambientale del settore culturale, e allo stesso tempo utilizzare l’arte e la cultura per dare evidenza all’emergenza climatica che stiamo vivendo. In che modo? Come si fa a rendere un festival o un evento più sostenibile?
Il Comune di Mantova e i principali operatori culturali della città si sono riuniti in un gruppo di lavoro (ARC3A – Azioni per la Resistenza Climatica Collettiva di Cultura e Arte), per trovare soluzioni a problemi comuni. Ogni operatore culturale ha introdotto dei cambiamenti ai propri eventi, festival, performance e attività per ridurre il proprio impatto ambientale: come la riduzione dei rifiuti monouso, l’applicazione di una checklist di criteri minimi ambientali e la realizzazione di azioni di compensazione.
C-Change inoltre vuole far sì che l’arte e la cultura diventino il “megafono del pianeta”, per questo verranno realizzati una serie di eventi culturali sul tema dell’emergenza climatica, perché nulla riesce a farci riflettere e a toccare la nostra sensibilità come l’arte e la cultura. SITO WEB: urbact.eu/c-change