Aron Demetz a Palazzo Te: incontro con l’artista della materia

Aron-Demetz
Un incontro per parlare del rapporto tra arte, artigianato e nuove tecnologie, in relazione all’importanza della tecnica connessa con la dimensione digitale del mondo contemporaneo per il “mestiere” dello scultore/artista: a Mantova il 16 ottobre alle 18 la Sala dei Cavalli ospita l’artista Aron Demetz, il critico d’arte Alessandro Romanini e Massimo Moretti titolare azienda WASP, azienda leader nella stampa 3D. Sarà l’evento conclusivo della settima edizione di FATTICULT.
Iscrizione obbligatoria nella sezione ISCRIZIONI.
Un evento in collaborazione con Fondazione Palazzo Te, Musei civici di Mantova, WASP, Creative Lab Mantova
L’incontro a FATTICULT dedicato all’incontro fra SCULTURA & DIGITALE è anche l’anticipazione dell’omonimo percorso di formazione specialistica dell’Accademia Creative Lab Mantova al via il prossimo 7 novembre. Informazioni e iscrizioni qui: https://creativelabmantova.it/accademia-creative-lab
L’evento e il corso di formazione  sono realizzati con il sostegno di ANCI, Comune di Mantova, Comune di Ravenna nell’ambito del progetto “Virgilio e Dante 4.0, nuove strade antichi maestri” finanziato da Anci Avviso SINERGIE.

Aron Demetz, scultore contemporaneo che sperimenta la naturale trasformazione della materia

Tra i più acclamati scultori contemporanei, Aron Demetz è famoso per le sue sperimentazioni principalmente su legno e metallo deiaron demetz naturali processi di trasformazione della materia (combustione, ossidazione, insorgenza di funghi), anteponendo l’intervento umano sulla forma all’azione naturale del tempo sulla materia, metafora delle trasformazioni che il tempo opera sull’uomo. Per lui i materiali costituiscono un paradigma infinito di possibilità creative, molte delle quali stimolate dalla materia stessa e dalle sue prerogative chimiche, fisiche e organolettiche: il processo di realizzazione acquisisce quindi la stessa importanza e a volte supera persino quella del prodotto finale. Altoatesino, proviene da una famiglia di scultori ladina, i cui membri lavoravano già da secoli, come intagliatori, nella Val Gardena.